L’autunno 2021 ha portato con sè novità che mai mi sarei aspettata… e presto è mia volotà raccontare l’accaduto.

Con questa riflessione mi concedo di pubblicare una storia che ho scritto per spiegare a delle meravigliose creature della scuola primaria evenbti di cronaca che hanno destabilizzato i nostri circuiti cerebrali.

PICCOLA STORIA APERTA

In un Grande Bosco non lontano da qui, vive una grande comunità di scoiattoli composta da moltissime famiglie. Alcunesonoamiche tra loro ed altre, sebbene vivanonello stesso bosco, neppure si conoscono e parlano addirittura lingue diverse: lo scoiattolese foglia, lo rampifoglio bruno, l’italbero viola e molte altre lingue.

Ogni comunità di scoiattoli ha abitudini e modi di vivere anche molto differenti, ma hanno anche moltissime cose in comune. In ogni comunità, ogni giorno nascono piccoli scoiattolini,  i giovanissimi frequentano le scuole e si dedicano ai loro sport preferiti mentre i grandi lavorano e tutti contribuiscono a far funzionare le loro comunità.

Dovete sapere che molto tempo fa infatti, per cercare di migliorare la vita degli abitanti del Grande Bosco, alcuni adulti delle comunità di scoiattoli, pensarono che per prendere decisioni importanti per gli abitanti e per il bosco in cui vivevano,  sarebbe stato necessario nominare un gruppo di scoiattoli saggi che rappresentasse le idee e le volontà degli abitanti, altre comunità invece pensarono che sarebbe stato meglio avere un solo scoiattolo presidente per decidere ogni cosa.

Così, col passare del tempo e degli anni, ogni comunità di scoiattoli, decise il proprio modo di far funzionare le cose nei territori abitati dalle comunità.

In ogni comunità del bosco poi, c’è ancora oggi, una grande quercia che ospita al suo interno, nel tronco, gli scoiattoli che organizzano e prendono le decisioni per le loro comunità.Ogni quercia di ogni comunità del Grande Bosco, ha un nome diverso: Quercia Ramo, Quercia Acqua, Quercia Lunae così via…

Il tempo nel Grande Bosco a volte scorreva nell’armonia e nella quiete di tutti gli abitanti, a volte invece gli abitanti delle comunità e addirittura le comunità stesse con i loro rappresentanti, discutevano animatamente tra loro. Il motivo delle loro discussioni spesso, era relativo a chi avesse più terre e a chi avesse più ghiande e pensate che queste discussioni le fanno anche oggi, proprio ora, mentre vi sto raccontando questa storia.

In una comunità molto grande del Grande Bosco, vive lo scoiattolo Scolin. Scolin è stato nominato dalla stessa comunità Presidente. Questo scoiattolo, si dà un gran daffare per governare la sua grande comunità e decide molte cose importanti. Lui è uno scoiattolo solitario, non ama stare in compagnia, ha un carattere molto severo sia con sé stesso che con gli altri. Lui ama il potere e ogni notte, da molti anni, sogna di essere il padrone del Grande Bosco, per intero. Questo suo pensiero fisso gli fa addirittura dimenticare gli scoiattoli che vivono nella comunità di cui è presidente e non si cura nemmenodi come possano stare gli scoiattoli delle altre comunità vicine.

Da tempo Scolin vuole conquistare una comunità più piccola e vuole terre e ghiande da aggiungere ai suoi averi. I suoi pensieri non hanno spazio per guardare il cielo azzurro o sentire il profumo di un fiore,lui pensa solo e sempre a come conquistare il bosco intero partendo da una piccola comunità vicina.

Qualche giorno fa decide che l’unico modo per iniziare la sua conquista di terre e ghiande, è quello di utilizzare armi e costringere gli scoiattoli ad arrendersi e fare ciò che lui desidera senza avere cura delle sorti degli abitanti di quella piccola comunità. Inizia così ad usare fionde giganti che distruggono le tante tane degli scoiattoli che abitano quella terra. Alcuni non riescono a scappare in tempo ed altri si aiutano a vicenda per non restare rinchiusi nelle loro tane senza aria e cibo.

La notizia di ciò che succede in quelle comunità arriva a tutte le altre comunità che abitano il Grande Bosco. Alcuni continuano le loro vite senza preoccuparsi di ciò che sta succedendo, altri invece si arrabbiano moltissimo, altri ancora si rattristano e molti sono preoccupati per qualche famigliare o amico che vive proprio in quelle comunità in lotta.

I giorni continuano ad essere vissuti, gli scoiattolini vanno a scuola, i grandi vanno al lavoro, molti nonni scoiattolo si prendono cura dei nipoti e molti organizzano giochi all’aria aperta;  le vite di tutti gli abitanti del Grande Bosco, in modi diversi, continuano.

Proprio ieri, un gruppo di scoiattolini decide di incontrarsi in un giardino per giocare insieme al ghiandacalcio e si dividono in due squadre: gli Scobianchi e gli Scoblu. Nella squadra degli Scoblu c’è uno scoiattolo davvero bravo in questo sport ma, nonostante il ghiandacalcio sia uno sport di squadra, lui, quando vede la ghianda, non pensa ad altro che tirare in porta senza nemmeno accorgersi dei suoi compagni. Tutti lo vogliono sempre in squadra, perché è forte e solitamente fa vincere ogni partita.

Ad ogni passaggio, ogni giocatore degli Scoblu litiga, facendo volare parole davvero poco carine verso i propri compagni di squadra. Gli Scobianchi sorridono e si impegnano moltissimo per giocare insieme divertendosi. La partita continua e i tiri in porta degli Scoblu sono davvero moltissimi senza però riuscire a segnare nemmeno un ghiandagoal. La partita continua anche se dovrebbe essere già terminata. E’  tempo di rientrare tutti nelle proprie tane, il sole sta tramontando, la notte fa capolino.

Alcuni scoiattoli adulti che hanno assistito alla partita, chiamano tutti i giovani scoiattoli.

Il più arrabbiato degli scoiattolini degli Scoblu per la mancata vittoria urla:

-Heii, che volete, la partita è finita!

Lo scoiattolo più anziano lo guarda con occhi gentili, nonostante il tono di voce del giovane scoiattolo fosse scontroso:

-Nulla di che, volevo congratulami con la squadra vincitrice.

-Non hai visto bene la partita allora, abbiamo pareggiato, nessuno ha vinto

-Io invece credo davvero che la squadra degli Scobianchi oggi abbia vinto.

-Te lo ripeto, non hai visto la partita, non sono arrivati in porta se non due volte e hanno sbagliato tutti i tiri!

-Io invece ho visto molto bene quello che è successo in questa partita ed ho fatto molta attenzione e ti dico che se ogni abitante di ogni comunità di questo Grande Bosco, prendesse esempio dalla squadra degli Scobianchi, non ci sarebbe bisogno di rattristarsi per quello che sta succedendo nel Grande Bosco, perché non ci sarebbero lotte. Questi giocatori hanno dato un grande esempio di determinazione, di voglia di giocare insieme in modo gentile, lasciando in panchina i litigi e le urla di rabbia.

Ognuno aveva un ruolo ma era pronto anche ad aiutare i compagni di squadra. Nonostante le difficoltà non ho mai visto occhiatacce minacciose tra compagni e gesti di accusa. Ho visto aiuto reciproco e un gran bel gioco di squadra! Addirittura due scoiattoli hanno aiutato gli avversari ad alzarsi perché erano caduti, facendolo in modo gentile!

-Quindi scusa, forse non ho capito… vorresti dirci che se tutto il mondo giocasse come gli Scobianchi non ci sarebbe alcun conflitto?

-Certo, intendo proprio questo. E ti dico anche che ognuno di noi può dare il proprio contributo giocando la partita come hanno giocato loro.

– Ah certo, allora tutti belli sorridenti facciamo finta che non ci interessi vincere la partita, che tutto ci va bene anche se in realtà non è vero?

– I tuoi avversari volevano vincere la partita tanto quanto te, ma eri troppo impegnato a sgridare i tuoi compagni di squadra e ad accusarli di non passarti la ghianda bene,per accorgerti che anche loro stavano giocando seriamente la partita. In un modo completamente diverso dal vostro però. Di errori ne hanno fatti tanti quanti voi, ma hanno imparato a giocare insieme e a capire ogni loro punto di forza.

-Se, se… ma alla fine non hanno vinto nemmeno loro…

-Così come voi… ma c’è una grande differenza

-Quale?

-Guardali… ridono, scherzano sui propri errori, si abbracciano e continuano a giocare… e tu? La tua squadra? Avete musi lunghi come proboscidi di elefanti e occhi arrabbiati, anzi, arrabbiatissimi…

Dopo quelle parole il silenzio scese nel giardino e tutti salutandosi tornarono nelle loro tante.

Questa partita, in quel piccolo giardino di una comunità del Grande Bosco è così terminata.

Non possiamo sapere  come terminerà il conflitto tra le comunità in lotta, cosa farà Scolin e i rappresentanti delle altre comunità.

Noi  però possiamo fare una cosa oggi, e ogni giorno a venire, possiamo dare il nostro contributo in ogni Grande Bosco. Quello che ognuno può fare oggi è seminare gentilezza, coltivare sorrisi, innaffiare pazienza, far crescere la gratitudine in ognuno di noi e nelle nostre famiglie, nelle squadre in cui  giochiamo, nelle classi di scuola, con i colleghi di lavoro, con gli amici, con chi conosciamo e con chi non conosciamo.

Sembra poco?

E’ un impegno grande…

Questa storia senza finale un termine ce l’ha… la storia finisce con una domanda che può creare un nuovo inizio:

Siamo pronti ad impegnarci?

Tu sei pronto ad impegnarti?

Daniela Caratto

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26Feb